Rendiconto consuntivo Regione Toscana, anno 1980

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Morelli.

MORELLI. Dopo gli interventi dei colleghi Menotti e Carpi, farò solo alcune notazioni per puntualizzare la nostra posizione.

Noi non riteniamo questo consuntivo un con­suntivo entusiasmante, non tanto per l’emergere dei vari dati che, come dice la Commissione di controllo, rispondono ad una correttezza ammini­strativa e contabile, quanto per le manchevolezze che in qualche modo traspaiono sia da una non totale coincidenza tra il preventivo e il consuntivo stesso, sia per quelle che traspaiono indirettamen­te dal quadro in cui si colloca questo consuntivo. Tra queste la principale è quella che, a nostro parere, correttamente a giustamente è stata diffusamente sottolineata ed evidenziata nella relazione sul consuntivo della Commissione consiliare di con­trollo, e cioè la rilevazione che al di là della ten­denza in qualche modo crescente, sia pure non in modo preoccupante, alla lievitazione dei residui attivi e passivi, con soprattutto marcatamente una residualità marcata nelle spese di intervento e soprattutto in quelle sanitarie, si è visto in modo larghissimo, ma soprattutto quella della mancata possibilità di vedere le questioni di insieme coin­volgendo tutte le varie partite degli interventi finanziari regionali attraverso non solo la Regio­ne stessa, ma anche gli Enti recentemente delegati ad operare in questo settore.

Ci riferiamo in mo­do particolare alla mancata messa in opera di quello sforzo per arrivare ad un bilancio consoli­dato a livello regionale che a nostro parere è uno sforzo al quale dobbiamo por mano quanto pri­ma, perché è chiaro che se non facciamo questo sforzo, cioè se non cerchiamo in qualche modo di dar conto a noi tutti oltre che alle popolazioni di quale sia la possibilità, le modalità, le difficoltà se si vuole, interne regionali ed esterne, se si vuole, sia esterne nazionali sia esterne di Enti delegati o locali, però se non si dà conto di tutte queste dif­ficoltà del sistema finanziario cercando di stabilir­ne la reale rispondenza a tutti i vari livelli in cui questo sistema regionale di fatto opera e si artico­la, se non facciamo tutto questo è chiaro che è preclusa, se non in toto però in larghissima misu­ra, ogni possibilità di giudizio complessivo, basa­to e corrispondente, su quella che è la effettiva azione della Regione intesa non solo come Ente regionale, ma come vero e proprio ruolo regiona­le articolato e in Ente regionale e in altri Enti dal­la stessa Regione incaricati o sub-delegati o co­munque che dalla Regione promanano la loro ca­pacità di intervento.

Questo è il punto centrale che deve far emergere le considerazioni e rifles­sioni di chi esamina questo consuntivo. Cioè il fat­to che non è tanto importante il rilevare come il consuntivo non risponda puntualmente a quelli che erano i dati del preventivo, forse anche senza dubbio al di là di quelli che sono le sottigliezze che da un punto di vista di principi amministrati­vi generali sarebbero comprensibili e in qualche modo ammissibili, ma che tutto ciò deriva, non tanto da una difficoltà interna dell’amministrazio­ne, in quanto alla capacità di uso della spesa e dell’entrata o da, come si è soffermato a lungo Galeotti, dal fatto che ci sono delle difficoltà nella parte dell’entrata che senza dubbio ci sono ma che mi sembra non sono poi, stando agli stessi dati di questo bilancio, tali da giustificare, da ri­durre sì com’è detto nella relazione al bilancio, ma non da giustificare totalmente, come invece ha detto Galeotti, le difficoltà anche nei residui attivi che esistono in questo bilancio.

Le difficoltà interne di funzionarnento della Giunta e quelle esterne derivanti dal finanziamento per esempio statale, non mi sembra che giustifichino in pieno difficoltà che si possono rilevare, le quali invece meglio, molto meglio, a nostro avviso, si capisco­no se si fa riferimento alla mancanza di uno stru­mento quale è il bilancio consolidato, e di ciò noi troviamo puntuale riscontro nel fatto che non oc­casionalmente proprio, diciamo, il maggior diva­rio tra quelli che erano gli impegni i preventivi e poi la realtà finale è proprio in quel settore delle Unità Sanitarie Locali, dove ormai siamo in cre­scente, ahimé, confusione politico amministrativa, che quindi sta a evidenziare con chiarezza come in realtà certe discrepanze che sono rilevabili an­che in questo consuntivo se paragonato al pre­ventivo, il motivo maggiore delle difficoltà deriva dalla non totale capacità di dirigere, di manovra­re, di ricomprendere tutta l’attività complessiva a tutti i livelli e quindi affidarsi in qualche modo a interventi o episodici od opinabili perché, ad esempio, l’operazione contabile di cui si dà parti­colareggiatamente conto, fatta relativamente ai flussi finanziari disponibili sull’8 l e dell’80, si ri­corre a operazioni che possono essere anche, «u­manamente comprensibili», ma che da un punto di vista di corretto, di normale funzionamento amministrativo, evidentemente non sarebbero del tutto perfette o comunque da proseguire a cuor leggero.

In conseguenza non possiamo non rilevare che il bilancio, come certifica la Commissione e come emerge del resto da un esame, sia pure complessi­vo, dei dati, è un bilancio che senza dubbio ha una sua regolarità contabile, ma non possiamo non rilevare al tempo stesso che da questo esame traspare, sullo sfondo e come riquadro, la neces­sità di non trascurare, oserei dire, un mese anco­ra di più questa necessità di dotarci in un proces­so che probabilmente non sarà breve ma che pro­prio perché non sarà breve non può essere ulte­riormente dilazionato e rinviato, dotarci di stru­menti che ci mettano sempre più in grado istitu­zionalmente, al di là delle capacità singole delle persone preposte alla gestione delle finanze regio­nali, ci mettano in grado di sempre meglio preve­dere, sempre meglio dirigere e manovrare i pro­blemi dei flussi delle entrate, delle capacità di spe­sa e la rispondenza sempre migliore tra quanto programmato e quanto poi effettivamente realiz­zato.

Noi pensiamo che se non riusciamo a mettere in cantiere, come dicevo all’inizio di questo breve intervento, questa sorta di bilarfcio consolidato a livello regionale, in connessione con tutto uno sforzo maggiore che andremo tutti facendo a li­vello informativo, banca dati e tutte questioni del genere, allora anche le querimonie circa i limiti e i difetti derivanti da una discontinua erogazione di finanziamenti dal centro diventerebbero pure mo­menti di alibi parziale, perché anche a livello re­gionale continuerebbero e continueranno ad es­serci delle oggettive carenze operative che invece, proprio se vogliamo dar una volta almeno una prova di miglioramento rispetto alla gestione am­ministrativa e burocratica dello Stato, devono es­sere, carenze operative che devono essere rapida­mente superate, e noi pensiamo che la linea per superarle sia quella appunto dei bilanci consolida­ti.

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