Sulla convergenza tra i liberali (a Enrico Lecis Cocco Ortu)

all’avv. Enrico Lecis il giovedì  31 agosto 2006

Caro Enrico,

da ogni punto di vista, sintattico, logico, politico, le cose non stanno come Tu cerchi di farle stare. La convergenza tra i liberali è un qualcosa, non solo di diverso ma direi di contrapposto, alla convergenza tra i liberali del centrosinistra. A partire dalla forma, nel senso che se esistono liberali del centrosinistra esistono anche quelli di centrodestra. E infatti io contesto questa tesi da un decennio mentre viene tranquillamente data per scontata dai principali sostenitori dei liberali del centro sinistra. Poi c’è la questione del bipolarismo. I liberali non possono che respingere l’idea di  eternizzare i poli come sono adesso. Se si facesse la convergenza tra i liberali del centro sinistra, si rafforzerebbe la funzione di filtro dell’attuale polo di centro sinistra , contribuendo ad eternizzarlo. E  potrei continuare.

Insomma SE  scrivi: “Per capirci meglio: per me è necessario che la più ampia unità avvenga sia tra i liberali che già facciano parte in vario modo del Centro Sinistra o già votino per il Centro Sinistra, sia tra i liberali che, non facendone parte o non votandolo finora,tuttavia se sono liberali non possono che collocarsi, come appunto dici tu,  necessariamente in “soggetto liberale a sua volta collocato nel centro sinistra”

ALLORA  la convergenza tra i liberali non è un puntiglio ma una indispensabile definizione di sostanza onde evitare di costruire sulla sabbia.

Dall’avv. Enrico Lecis martedì 29 agosto 2006

Caro Raffaello,

solo adesso, appena rientrato dalle vacanze, ho letto la tua risposta alla mia e-mail del 1 agosto.

Ma si che siamo d’accordo!    Io ho scritto che “va promossa la più ampia unità tra i liberali del Centro Sinistra”; ma anche tu appunto nel penultimo paragrafo del  tuo pezzo su Europa auspichi un “soggetto liberale……collocato nel centro sinistra”, ove scrivi: “Occorre favorire le condizioni perché il cittadino disponga del soggetto liberale, che è fisiologicamente dalla parte di chi vuol cambiare secondo le regole, sostiene la centralità dell’individuo e da oltre un decennio si batte per il maggioritario a doppio turno. E di conseguenza è collocato nel centro sinistra.”

Mi pare ovvio che se si auspica che i liberali, ovunque oggi si collochino o non si collochino, dispongano o facciano parte “di un soggetto liberale che sia collocato conseguentemente nel centro sinistra”, non si vede come costoro collocandosi in un soggetto liberale collocato nel centro sinistra non siano necessariamente di “centro sinistra”.

Per capirci meglio: per me è necessario che la più ampia unità avvenga sia tra i liberali che già facciano parte in vario modo del Centro Sinistra o già votino per il Centro Sinistra, sia tra i liberali che, non facendone parte o non votandolo finora, tuttavia se sono liberali non possono che collocarsi, come appunto dici tu, necessariamente in “soggetto liberale a sua volta collocato nel centro sinistra”.

Come vedi in sostanza diciamo e vogliamo la stessa cosa. Ed è opportuno che in questo momento tu, se hai a cuore la “resurrezione” di una pur minima esistenza liberale,  ricerchi e promuova ciò che può unire ed invece eviti di ricercare puntigliosamente elementi anche lessicali di differenziazione, a meno che, certo, non si tratti di inconciliabili differenze di sostanza, e non mi pare che sia il caso nostro.

 

All’avv. Enrico Lecis  martesì 1 agosto 2006

Caro Enrico,

mi fa piacere che Tu concordi, solo che io non ho scritto e non auspico affatto ” la più ampia unità tra i liberali del Centro Sinistra ” ma tra i liberali (puoi rileggerti anche il penultimo paragrafo del pezzo su Europa). Non solo non è la stessa cosa ma comporta scelte e comportamenti politici del tutto differenti. Ti prego di tenerlo presente.

 

Dall’avv. Enrico Lecis martesì 1 agosto 2006

Bene. Bravo. Concordo con quanto hai scritto. E insisto nel dirti che per raggiungere l’obiettivo da te auspicato, e che anch’io auspico, va promossa la più ampia unità tra i liberali del Centro Sinistra. E Zanone, con il ruolo che attualmente occupa nelle istituzioni (che oggettivamente ne rafforza  e ne rilancia il ruolo di più autorevole rappresentante del Liberalismo in Italia) e quindi anche con la sua naturale capacità di ottenere credito e di attrarre consenso, non solo è utile ma è indispensabile; anche perchè così la pensano la gran parte degli altri liberali che necessariamente vanno riuniti.
E, a tale proposito, come mi ero mpegnato a fare dopo il nostro ultimo colloquio telefonico, ho sondato a fondo Zanone, il quale mi ha confermato che intende fare per l’appunto proprio quanto anche tu, io e tanti altri auspichiamo. La sua recente posizione sull’indulto è sintomatica della sua volontà di “smarcarsi” da una posizione subalterna alla Margherita e alla dirigenza dell’attuale Ulivo; ed anche la sua recente nomima a presidente del CIME gli sta dando maggiore forza e spinta per muoversi su questa strada.
Quindi collabora anche tu perchè nell’interesse di tutti e del Liberalismo, nell’ottica di quanto hai scritto nel tuo intervento su Europa si possa operare per una riunione di tutti i veri Liberali con Zanone tra i primi.
Sto partendo in vacanza.   Ci risentiamo alla fine di agosto, primi di settembre.

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