I risultati del referendum di Mirafiori

Secondo i risultati noti del voto di Mirafiori, il SI all’accordo ha ottenuto  2.735 suffragi contro 2.325 e 59 bianche. Sotto il profilo democratico, è un successo non piccolo della ragionevolezza. Così diminuisce parecchio la preoccupazione di fronte alle sfide oggettive poste nel settore auto dalla globalizzazione. Ed è anche una conferma di almeno due cose. Una è che l’idea di rivedere le relazioni industriali pensando a quelle esistenti al momento  e non a quelle del passato, può prevalere solo se se chi la condivide si impegna a sostenerla in ogni ambito, siccome non c’è alcun automatismo. L’altra è che è sempre lunga via perché la responsabilità individuale nel dare giudizi dipenda dalla personalità di ciascuno e non dal suo tipo di impiego. Infatti, il SI ha vinto tra gli operai per soli 9 voti (una tipica incollatura) e in modo plebiscitario tra gli impiegati. Una circostanza del genere non va trascurata per comprendere quel che provano  gli operai, anche se l’esperienza pluridecennale ha dimostrato che questo non consente interpretazioni in termini di classe. Insomma, a Mirafiori ha fatto un passo avanti la capacità di rispondere alla globalizzazione, ma il confronto internazionale non consente di allentare l’impegno al realismo critico per il cambiamento.

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