Sull’articolo odierno sul Corriere (a Danilo Taino)

Caro Taino,

Mi consenta una riflessione sul Suo articolo di stamani. Trovo molto efficace la frase, che giudico centrale, “sono questi due conflitti i cui esiti saranno decisivi anche per il futuro delle nostre vite, per la democrazia, per le libere economie, per la coesistenza internazionale non dettata dalla forza dei muscoli”. 

Appunto per questo, condivido le sue considerazioni su Israele e sui suoi nemici in Medio Oriente e non solo (icastica la definizione dell’Onu quale palude dell’antisemitismo) proprio perché conseguenti alla frase centrale ( l’avversione ad Israele equivale alla profonda e radicalissima avversione allo svilupparsi della libertà individuale tra diversi, di cui Israele è ben presto arrivata ad essere protagonista perché legata ai fatti concreti delle libere relazioni , nonostante il suo nascere socialista). 

In base alla stessa frase, Le ripeto le mie forti perplessità – che Le ho espresso alcuni mesi fa e che oggi appaiono sempre più evidenti – sulla vicenda Ucraina Russia. In pillola, la Russia di Putin è sempre stata ed è un’autocrazia sotto ogni aspetto, l’Ucraina è una nazione che non da oggi aspira all’indipendenza dalla Russia. Allora stando così le cose, l’azione almeno decennale della Nato che ha soffiato sul fuoco degli indipendentisti ucraini è stata contraria allo spirito liberale della libertà di scambio ed ha adottando quello dell’illiberale (negli anni duemila) libertà imperiale, cosa che ha fornito motivazioni per l’invasione russa del ’22. Un simile comportamento ha continuato a far danni politici, sia ponendosi l’obiettivo del far entrare l’Ucraina nella Nato (a prescindere da ogni valutazione sui riflessi geopolitici) sia addirittura quello di spingere per farla entrare nella UE, senza seguire nè le procedure esistenti né soprattutto i criteri costitutivi dell’UE, che non è un tradizionale stato di potere ma si fonda sulla maturazione del libero rapporto dei suoi cittadini nel segno della libertà di scambio (e non risulta che ancora la realtà Ucraina corrisponda a questi parametri).

Trovo molto efficace anche la frase “hanno lasciato che i modi e i tempi dei conflitti voluti da Putin e dalla galassia dei filoiraniani del Medio Oriente fossero dettati da Mosca e da Teheran”. Ma per  un’altra ragione. Che Stati Uniti ed UE – al momento dominati non da politici di cultura liberale bensì da elites attente solo al gestire il loro ruolo lontano dai cittadini – si sono dimenticate di applicare i principi della libertà ritornando alle logiche tradizionali di potere degli Stati di vecchio stampo.

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